Atleta e coach = Personal Coaching e risultati.
Le olimpiadi sono finite e ci hanno lasciato spero un bel ricordo.
Quale miglior palco sono le olimpiadi per spiegare cosa c’è dietro una vittoria, non solo la potenza agonistica, l’impegno, il sacrificio ecc… così vorrei sottolineare il rapporto fra l’atleta e il suo allenatore o coach, perché mi occupo di coaching talvolta personale ma sovente per le aziende.
Le olimpiadi mi danno l’occasione di parlare con similitudini che tutti possono comprendere, mi spiego meglio; il centometrista BOLT o il nuotatore PHELPS sono sicuramente delle stelle fuori dal comune, come si dice dei “FUORICLASSE”.
Tutti gli altri atleti, penso, hanno lavorato moltissimo per arrivare al top, e per fare ciò si avvalgono di un’ allenatore, un coach appunto.
Una delle scene che non mi ha sorpreso e che vorrei sottolineare è quando, alla fine della gara e ancora meglio in caso di vittoria, l’atleta ha sempre cercato i suoi familiari ed il suo coach, la famiglia è sicuramente un sostegno ma anche un luogo dove riposarsi, concentrarsi, ricaricarsi e soprattutto è un luogo “sicuro” quello che si dice “una zona di confort”. Pensate, in mezzo ad un grande stadio colmo l’atleta sa dove sono i suoi.
Le olimpiadi ci propongono gare di squadra e gare di singoli atleti, per questi mi viene in mente la ELISA RIGAUDO (3° nella marcia 20km): il suo primo pensiero è stato verso il marito ed il coach che durante la gara gli ricordava di pensare con la testa e correre con i suoi tempi, alla distanza ha potuto riprendere gli avversari che partite veloci sono poi scoppiate. Nel coaching personale si tratta di non pretendere risultati sopra le forze della persona ma di avere una costanza di risultati, ovviamente per poi migliorarli a poco a poco.
I tiratori sono l’immagine della calma e della concentrazione sui risultati, mi ha sorpreso quando il tiratore americano dopo essere stato per tutta la gara in testa all’ultimo tiro ha sparato fuori centro, si è giocato tutte le medaglie oro, argento, bronzo. quale esempio se non quello che la gara finisce sempre dopo il fischio finale, l’impegno e la concentrazione non deve abbassarsi mai deve persistere sino alla fine.
Cito per cronaca alcuni tiratori italiani: CHIARA CAINERO oro, FRANCESCO D'ANIELLO argento, GIOVANNI PELLIELO argento, l’ ITALIA argento (tiro con l’arco)
Ed infine il secondo posto della canoista JOSEFA IDEM, è seconda per alcuni millimetri ma è contenta, ha 44 anni e ha espresso subito quali sono i suoi valori: sicuramente lo sport ma soprattutto i sui figli. Quale perla ci trasmette se non che il lavoro, la famiglia, gli amici ecc sono parte integrante di tutti noi e non è il caso di trascurare i valori e le attenzioni, dobbiamo migliorarci e conoscere quali sono le nostre aree di miglioramento personali.
Un risultato non si improvvisa, bisogna costruirlo poco alla volta.
Etichette: TEAM COACHING e RISULTATI
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